Accrescere l’efficienza d’uso delle risorse per le colture attraverso la diversificazione delle pratiche agro-zootecniche

Utilizzo dell’agrobiodiversità funzionale per il miglioramento dei prati e dei pascoli

Le varie specie vegetali che possono essere scelte per la costituzione di un prato o che possono far parte della comunità floristica di un prato hanno specifiche caratteristiche, che determinano specifiche funzioni. Queste caratteristiche vengono definite “tratti funzionali“. Ad esempio, le specie leguminose sono ricche di azoto, le specie graminacee hanno un elevato valore pabulare, alcune composite possono contenere composti nutraceutici.

I tratti funzionali comprendono anche le strategie di sviluppo che le piante mettono in atto per assicurarsi le risorse a loro necessarie: nutrienti, acqua e luce. Esistono specie che si sviluppano in altezza ricercando la luce, altre che si sono adattate a vivere in zone in ombra, alcune che (grazie al loro apparato radicale profondo, o alla presenza di radici fittonanti) possono resistere bene alla siccità ed altre che, grazie alla loro particolare fisiologia, si sono adattate a condizioni più umide e fredde. Se si conoscono i tratti funzionali delle diverse specie, questi possono essere usati a vantaggio degli obiettivi dell’agricoltore.

L’efficienza d’uso delle risorse può essere incrementata sfruttando la diversità funzionale: ovvero la presenza di specie che posseggono tratti funzionali tra loro diversi e complementari. Attraverso un’opportuna composizione funzionale delle specie in un prato o in un pascolo è possibile migliorare l’efficienza dell’uso dell’acqua, dei nutrienti e della luce da parte della comunità vegetale. Sfruttando i tratti funzionali si mira a ridurre la competizione tra le specie e si promuove lo sfruttamento di tutte le nicchie disponibili. Seminando insieme leguminose e graminacee si instaura una sinergia tra le prime che fissano l’azoto e lasciano libero l’azoto nel terreno per le seconde.

Nell’ambito del progetto INVERSION l’utilizzo dell’agrobiodiversità funzionale per il miglioramento dei prati e dei pascoli viene gestito in maniera partecipativa. Gli agricoltori descrivono le condizioni ambientali, climatiche e pedologiche, delle are coltivate a pascolo o a prato, mettendo in luce problematiche e vantaggi delle specifiche zone di coltivazione. Gli agricoltori definiscono quali sono gli obiettivi che intendono raggiungere: elevata produzione di biomassa, rapporto bilanciato graminacee-leguminose, riduzione delle infestanti. Con l’assistenza di esperti, si cerca di capire quali tratti funzionali delle specie disponibili sono necessari e possono determinare il raggiungimento degli obiettivi dell’agricoltore nello specifico contesto dell’ambiente di coltivazione. Definiti i tratti funzionali, e quindi le specie, si provvede a identificare il giusto miscuglio adatto allo specifico ambiente a capace di fornire gli specifici servizi desiderati dall’agricoltore.

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